17 luglio 2012

"L'incredibile storia di Soia e Tofu" di Pallavi Aiyar


Miao... Miao... Miao...
E' bene fare una premessa: sono una fiera gattofila e il libro mi è stato suggerito da una collega probabilmente ammaliata dalla tenerezza della copertina. Grazie Paola, perché con il tuo consiglio mi hai incuriosita e alla fine il libro si è rivelato un amore. 
Lezione n° 1: fidarsi sempre dei consigli degli altri lettori, soprattutto se appassionati come noi, perché ne salterà sempre fuori qualcosa di buono!


Ma ecco la recensione vera e propria.


Ho già descritto più volte a voce ad amiche e amici questo libro, definendolo come “una sorta di ritratto della Cina moderna narrato attraverso gli occhi di due gattini”, ma forse la mia definizione è stata un po' troppo pretenziosa. Non che “L’incredibile storia di Soia e Tofu” sia un libro per bambini, anzi, ma di certo avrebbe potuto aspirare ad un approfondimento maggiore delle tematiche dell’attualità e della società cinese, pur filtrate dal punto di vista dei micetti.
Se soprattutto nella prima parte del libro, quando Soia è ancora ospite in casa di nonna Nai Nai, ed anche nella parte del vagabondaggio di Tofu nel cantiere dello stadio olimpico, i commenti e le osservazioni fatte dai ren (le persone) e riportate dai due protagonisti pelosi danno effettivamente uno scorcio sociale sulla Cina a cavallo fra tradizione e modernizzazione, in altre parti la storia diventa un po' troppo favoleggiante.
Per carità, la trama è avvincente: due cuccioli che sventano le trame del perfido Xiao Xu, sgominano un traffico di cibo per gatti “contraffatto” e avvelenato e diventano gli eroi della nazione… ci vuole della fantasia! 
Ma probabilmente anche questa parte va tutta letta con il filtro della metafora: in una Cina sconquassata dall’occidentalizzazione, dalla perdita dei valori tradizionali, dall’avidità dei cosiddetti “imprenditori modello” e dall’ipocrisia dei Leader di Partito, il racconto così ingenuo e incantato dei due ignari micetti si propone come modalità leggera e non troppo impegnativa, né nei toni né nella frequenza dei commenti, per sollevare spunti di riflessione.

In ogni caso, questo libro non potrà che far fremere di piacere tutti i gattofili, come me: gli aggettivi e le frasi di stampo felino (come “Mi tremano le vibrisse” o “Facevo le fusa più forte di un leone”) sono davvero deliziosi e i due micetti sono descritti così vividamente che vien proprio voglia di accarezzarli.

The LR advice: consiglio questa lettura, divertente e poco impegnativa anche in termini di numero di pagine, a tutti coloro che si vorranno beare del piacere di un buon libro con in braccio il proprio Maomi.

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