3 febbraio 2013

The Tiffany Saga/2: "Un diamante da Tiffany" di Karen Swan


Forse non ve l’ho mai detto, ma io sono della vergine. Avete presente quel tipo di persone precise, metodiche e puntuali? Eccomi. Ed ecco perché, visto che a Natale mi hanno regalato l’ultimo libro di Karen Swan, non ho potuto iniziarlo senza prima aver prima recensito il libro precedente, ovvero “Un diamante da Tiffany”.

Se mi seguite da un po’ avrete certo notato che è da un anno che mi porto dietro gli altri “pezzi” della Tiffany Saga, quello della Swan e quello della Weisberger, già letti, amati, apprezzati tantissimo ma mai recensiti.  La mia pignoleria quindi mi ha imposto di riprendere in mano il non più nuovo “Diamante da Tiffany” con l’animo di ridargli solo una sfogliata per rinfrescarmi la memoria.
Ancora prima di riguardarlo però mi sono accorta di una cosa strana: a differenza di molti, moltissimi altri libri (anche tra quelli che ho recensito), di questo in particolare mi ricordavo TUTTA la trama, in ogni piccolo dettaglio!! A memoria quindi non solo mi era piaciuto (l’avevo letto a Natale 2011 per capirci), ma mi era proprio rimasto impresso.
Insomma, forte di questa familiarità con la trama mi sono detta che tempo 2 o 3 giorni l’avrei riguardato e avrei potuto attaccare col nuovo. Questo accadeva il 10 gennaio.

Ndr: per chi non l’avesse notato, sono passati più di 20 giorni.

Ma perché ci ho messo così tanto??? Ve lo dico sbattendomene della netiquette: PERCHE’ IL LIBRO E’ STRABELLOOOOOO!!!!!! Non ho resistito, ogni volta che per fare prima mi dicevo “Maddai questo pezzo te lo ricordi, passa oltre” scendevo con lo sguardo di 10 righe e poi mi sentivo in colpa e tornavo su a rileggere ogni singola parola, a gustarmi il succo della storia spremendolo dalle pagine del libro come d’inverno si fa con le arance mature.

A volte succede, ci sono certi libri così ben riusciti che non si riesce nemmeno a fargli una recensione, attività in cui si presuppone una certa oggettività nel determinare un balance fra gli aspetti positivi e quelli negativi… oggettività che io evidentemente ho perso visto che perdono al libro anche il banalissimo titolo che non ha praticamente niente a che fare con la storia. Quindi legittimamente vi chiederete: “E mo’ tu qui che ce stai a fa’???” A consigliarvelo, ecco che sto a fa’!

A consigliarvelo perché, come tante volte vi ho ripetuto, i libri con più protagoniste sono come all’autogrill dove con 3 primi ne paghi solo 2 (e quindi come rifiutare?), ma se addirittura come in questo libro la/le protagoniste si moltiplicano in parallelo alle location, allora il pasto si trasforma in un vero all you can eat! E ne esci satolla.

E sto qui a consigliarvelo anche perché la trama (ok talvolta un fiiiiiiiiiilo surreale) è affascinantissima nel suo snodarsi tra NY, Parigi, Londra e Venezia… praticamente le 4 città più belle del mondo (per la serie Ti piace vincere facile?), e perché tutto il resto è reso speziato e anche un po’ misterioso dalla storia delle liste e del linguaggio dei fiori e delle sorprese organizzate da Henry… e che cazzo, ma solo nei libri un uomo così??? (la risposta è “sì, ecco perché tutte li leggono”…)

E infine sto qui a consigliarvelo perché non ha niente di scontato, perché vi farà provare un caleidoscopio di emozioni, dall’imbarazzo come nella scena della sfilata di New York, alla passione come sul balcone di Venezia, alla paura come durante l’orgia di messaggi in segreteria di Claude, alla tenerezza di fronte all’ingenuità di Cassie, fino all’amore (e di conseguenza al radioso buon umore) alla fine del libro quando i protagonisti…………
No non ve lo dico, se non l’avete letto, leggetelo e scopritelo da sole! ;)

The LR advice: più chiaro di così!!!  

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