16 aprile 2013

"Un amore di cupcake" di Donna Kauffman


Stavolta sono un po’ difficoltà. È colpa del libro, mi ha oggettivamente messa in difficoltà.

Ennesime scuse a chi mi ha regalato un libro decisamente non entusiasmante sperando invece di farmi cosa gradita , ennesime lamentele di me che inizio la recensione senza un incipit “feroce”, ennesima impasse di trovarsi a recensire un libro in cui l’unica cosa notevole è stato che non in 300 pagine non è successo assolutamente niente…
Insomma questo libro è un po’ come sarà la mia recensione: noiosa, vista e stravista.

Una cosa l’ho capita: i libri che parlano di cupcake (o almeno i presunti tali) poi di fatto sanno di cibo andato quasi a male: un po’ ti riempiono, un po’ ti stufano e un po’ ti gonfiano.
Che dire? (E io sono una persona logorroica, chi mi conosce lo sa!)
E’ un libro che ha del mistero: il mistero sta nel fatto che l’autrice sia riuscita a tenere più o meno in piedi una storia in cui… proprio non ci sono avvenimenti! Davvero, leggere per credere (no, anzi, non leggetelo che è una perdita di tempo e fidatevi di me): fino a pagina 260 letteralmente non è successo niente. Il rischio di caduta in coma è altissimo, figuriamoci se il libro lo si legge dopo pranzo o addirittura facendo merenda con uno dei proverbiali cupcake… collasso assicurato.

Ma anche la Bella Addormentata si sarebbe riavuta dal sonno a pagina 260 perché finalmente ta-dah, succede qualcosa: e qui direte che sono la solita maliziosa (vabbè, ma dopo tutta la saga di Cinquanta sfumature posso di buon grado definirmi un’esperta), perché quello che ridesta gli animi è una bella scena di sesso che, finalmente, permette ai 2 protagonisti di dare sfogo alla propria passione fino a quel momento repressa, o meglio dire im-pressa sulle palle dei poveri lettori.

Passata la notte da leoni, invece, di nuovo encefalogramma piatto. Una storia non storia, fatta di ripetizioni, di eterni monologhi degni di Jane Austen, di pippe mentali ingiustificate e ingiustificabili… perché è questo il punto: il libro non ha giustificazioni né scuse.
Dice tutto nelle prime 10 pagine come una sorta di establish in shot pubblicitario: chi è la protagonista, cosa fa di mestiere, cosa c’entrano i cupcake, perché da NY si è trasferita in Georgia, che rapporto la legava col suo capo, quali sentimenti ancora prova per lui, quali sentimenti LUI prova per lei, perché lei contraccambia ma non ci vuole stare ecc ecc ecc.
Dall’undicesima pagina non aggiunge più nulla, praticamente nessun dettaglio, né rilevante né irrilevante… e alla fine si va avanti a leggere per inerzia.
No, proprio no, nessuna scusa a questo libro che a) mi ha fatto perdere tempo a leggerlo b) mi ha fatto fare una recensione noiosa c) ora non mi viene in mente, ma sicuramente un altro motivo per non scusarlo c’è.

The LR advice: questo libro non è nemmeno un libro da divano, è il libro da cyclette per ginnaste annoiate, quello che ti appoggi sul leggio mentre pedali a livello 2 e 65MPH, e alla fine lo leggi altrettanto svogliatamente di quanto ti alleni. In fin dei conti evitabile (come l’iscrizione in palestra…)

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