5 agosto 2013

“La trilogia de L’Allieva” di Alessia Gazzola

Ho deciso di affrontare questa triplice recensione in un colpo solo, non per risparmio di tempo e di forze (non pensate male), ma perché davvero questi 3 libri vanno visti come un insieme.

Da quello che ho capito, il prequel “Sindrome da cuore in sospeso” è stato scritto dopo gli altri due, o forse in mezzo fra gli altri 2. Andrò dritta al punto: è il più interessante dei 3! Le ingenuità della protagonista, così come la trama acerba, il delitto un po’ più da cronaca di provincia che da C.S.I, si fanno perdonare proprio perché la giovane Alice Allevi è ancora solo una studentessa di medicina, nemmeno laureata, alla ricerca del proprio percorso professionale.
Il libro è brevissimo (si legge in un’ora), ma è davvero delizioso: funziona come un antipasto e ti fa davvero venire voglia di leggere il successivo.

Peccato che “L’allieva” vada a incistarsi proprio su quegli aspetti che avevano fatto del prequel un delizioso bon bon: la protagonista, ormai specializzanda, è imprecisa, pasticciona, ficcanaso. Ok, qualità che la contraddistinguono e la rendono a tratti simpatica ma…. Non vi ricorda un po’ troppo Bridget Jones???

Non parliamo poi di “Un segreto non è per sempre” in cui sembra che le “qualità” di cui parlavo poco fa non siano solo esaltate, ma addirittura apprezzate dagli altri personaggi! Ok, anche la Signora in giallo, Miss Marple &co sono delle fiere rompiballe, ma almeno non sono presuntuose e incasinate come sta qua!
Secondo me dalle mie recensioni si evince, ma io ho una netta preferenza per i protagonisti “perfetti”, quelli a cui va tutto bene e che sembra che vivano in una favola: belli, ricchi, sempre al proprio posto nella società e magari anche felicemente innamorati. Insomma, a me sta Alice Allevi ci sono stati certi momenti in cui proprio non m’è andata giù!

Ma io non credo che, poverina, sia stata tutta colpa sua: credo che la cosa più farraginosa dei 2 libri “maggiori” sia stato come erano congeniati i “misteri” alla base. Ho virgolettato la parola “misteri” di proposito, perché ormai Criminal Minds, C.S.I., SWAT e persino Grey’s Anatomy mi hanno insegnato che la soluzione deve essere la più intricata possibile, la più inverosimile, orrorosa e lontana dalla realtà che si riesca a immaginare.
Il difetto dei cari libri della Gazzola quindi è quello di aver costruito dei drammi troppo semplici da districare, in cui sembra che la giovane specializzanda sia ancora più curiosa, dedita e intuitiva degli investigatori incaricati e di sicuro questo non fa gioco all’immagine della nostra polizia versus FBI, CIA ecc.

Da C.S.I. comunque ho capito diverse cose: 1) il medico legale è sempre figo, va sulla scena del crimine in tacchi a spillo e occhiali scuri e NON risolve i casi, bensì dà indizi necessari alla squadra investigativa per risolverli 2) i casi si risolvono in 24h 3) nessuno è inetto, inefficiente, pasticcione, irrispettoso delle regole.
Ok ok, forse i telefilm americani esagerano (forse?), ma Alice mia, tu a volte sei davvero snervante!!!
In ogni caso, “L'allieva” è davvero il meno interessante dei 3: il fil rouge sotteso alla storia (ovvero l’amorazzo della specializzanda col ricercatore) lì è inespresso, mentre nel libro successivo finalmente esplode e fa diventare la nostra protagonista un filo più adulta.
Forse è proprio questo il desiderio più grande che avrei da un ipotetico 4° libro: che la protagonista diventasse finalmente sicura di sé, padrona delle proprie conoscenze, sempre curiosa ma non ficcanaso, perspicace ma per intuizione non per pura casualità, meno credulona e facilona, più matura e pragmatica.
Ma forse vorrebbe dire snaturarla, perciò per ora questi libri (che mi ha consigliato amorevolmente mia sorella) me li tengo stretti lo stesso sapendo che lei (mia sorella) è un medico 100.000 volte migliore di così!!!!


The LR advice: consiglio di iniziare dal prequel e di seguire l’ordine narrativo, non cronologico. Così potrete apprezzare davvero il gusto dell’ingenuità del primo, potrete denigrare la faciloneria del secondo, e potrete (comunque sia) almeno un po’ eccitarvi con la più fine costruzione del terzo ed ultimo libro.

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